GasGas, portfolio company di Open Seed, si espande e lancia nuova campagna di crowdfunding

 

Era nell’aria da almeno quasi vent’anni, complice anche la sensibilizzazione che ambientalisti e attivisti green hanno sempre operato a favore dell’ambiente, nel mentre l’umanità si apprestava a entrare nell’Antropocene, con il global warming e il climate change.

Poi è arrivato Elon Musk e Tesla e, da allora, è diventato, per così dire, unlocked: stiamo parlando, ovviamente dell’arrivo delle auto elettriche, della “virata” verso soluzioni di trasporto più eco-friendly e sostenibili e, in definitiva, della transizione ecologica della mobilità.

Ormai, però, è chiaro a tutti. Se davvero vogliamo questa transizione con un minore impatto sull’ambiente vi è una conditio sine qua non: le colonnine per la ricarica elettrica devono essere capillarmente presenti, efficienti, disponibili e funzionanti.

Per ciò che concerne l’installazione e la gestione di queste colonnine in appositi PdR (Punti di Rifornimento), nel panorama italiano una delle startup più interessanti risulta essere GASGAS, portfolio company di Open Seed, nonché autentico progetto europeo di community charging. 

Quando è uscito un report prodotto, a inizio 2022, da Avere-France: Electric vehicles Agency, in Italia vi erano circa 22000 colonnine elettriche, in Olanda (che è al primo posto in Europa) quasi 82200. Non male come numeri, ma pur sempre un piazzamento in quinta posizione per l’Italia.

GASGAS ha sempre puntato a sanare questo divario, prevedendo l’installazione di circa 1000 delle sue colonnine su territorio italiano entro il 2030: vale a dire, rappresentare il 2% dei PdR sul suolo italiano.

D’altronde, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) ha come obiettivo di portare il parco circolante di auto elettriche a sei milioni di veicoli nel 2030. Anche stime più caute, come il report prodotto dal Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, prevedono scenari da 1,5 milioni di auto elettriche per il 2025 e 5,5 milioni per il 2030, considerando, inoltre, che, già il 2021, in Italia, sono state immatricolate 67.255 auto BEV (solo elettriche, +107% rispetto al 2020), e 69.499 auto PHEV (ibride plug-in, +152,7% rispetto al 2020).

Come riuscire a raggiungere l’ambizioso goal che GASGAS si è prefisso, a fronte della spietata concorrenza dei competitor? La risposta sta, sopratutto, nella community: la membership, infatti, permette di avere, a tariffa fissa, kW/h illimitati e di contribuire, appunto, alla community attraverso feedback, alla più efficace e intelligente dislocazione delle colonnine.

Le quali, peraltro, sono già state installate in maniera strategica vicino a punti di interesse (centri commerciali, distributori carburante, negozi, bar, etc.) con le quali GASGAS ha sottoscritto partnership. Tali esercizi che sono esentati dal sostenere costi di gestione, setup, promozione, etc.:  tutto è a carico di GASGAS, appunto, purché siano realizzate le condizioni che lo studio di fattibilità operato da GASGAS prevede.

Membership e partnership “a parte”, tutti gli e-driver possono avvalersi dei servizi di ricarica di GASGAS, con un costo a kW/h concorrenziale

GASGAS è nata nel 2017 da un’idea visionaria di Alessandro Vigilanti, Co-Founder e CEO e di Stefania Menguzzato, Co-Founder e General Manager. Ad oggi, GASGAS ha 249 PdR in portafoglio (di cui 73 già operativi e 176 in via di attivazione), con una copertura di 12 regioni del centro-nord Italia.

Nel 2021, in un primo round di finanziamenti, GASGAS ha raccolto €700k (di cui la metà in una campagna su Crowdfundme) in un aumento di capitale al quale ha partecipato anche Open Seed. Oltre all’investimento, Open Seed ha deciso di dare il suo contributo al progetto favorendo lo sviluppo commerciale della startup sul territorio. 

Da riportare come, nel medesimo 2021, GASGAS ha operato l’acquisizione di Easycharge, gestore attivo in Nord Italia, completando una M&A tra operatori indipendenti, la prima in Italia e ha consolidato la lista delle sue partnership (Nextcharge, Baywa.re, Gewiss, Ingeteam e Circontrol)

Numeri estremamente positivi che, abbinati ai risultati superiori dell’azienda rispetto alle aspettative, hanno portato a rivedere la strategia di GASGAS: ora, la startup friulana punta ambiziosamente a rappresentare il 3% dei PdR del territorio nazionale già nel 2025.

Infine, non è possibile tralasciare il fatto che il Parlamento Europeo ha da pochissimo votato a favore dello stop alla vendita delle auto diesel, benzina e, in generale, endotermiche a partire dal 2035. Tale provvedimento è inquadrabile all’interno del pacchetto Fit for 55 della Commissione Europea per la riduzione e l’abbattimento delle emissioni di CO2 (del 15% nel 2025, rispetto al 2021, del 55% nel 2030 e del 100% nel 2035) – il cosiddetto Green Deal europeo.

Per tutti questi motivi adesso GasGas ora deve spingere sull’acceleratore e proprio in questi giorni è partita la seconda campagna, sempre su Crowdfundme: a pochi giorni dal lancio, già raccolti €313k su un target minimo di €400k e una valutazione pre money di €5mln. 

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